La vita è un viaggio…per conoscere se stessi

La vita è un viaggio...per conoscere se stessi
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LA VITA E’ UN VIAGGIO VERSO UNA MAGGIORE CONSAPEVOLEZZA

La vita è un viaggio in cui ognuno di noi ha la “possibilità” di accrescere la propria consapevolezza. La possibilità di sperimentarsi e fare esperienza di un sempre più ampio prendere coscienza, di sé e di come funziona il mondo intorno a sè.

 Questa “possibilità” però non è affatto scontata: dipende molto dal proprio atteggiamento interno di attenzione e disponibilità a farlo e dalle occasioni lungo il proprio cammino.

Occasioni che possono essere di stimolo nell’accrescere la propria consapevolezza sono tutto ciò con cui ci si rapporta nella propria vita fin da piccoli. Persone, situazioni, cambiamenti, sia piacevoli sia spiacevoli, sono opportunità per elasticamente sapersi mettere in discussione ed in gioco diversamente, con occhi nuovi ed atteggiamenti diversi.

Tante volte le occasioni sono rappresentate dal condividere parte del viaggio con persone – di passaggio nella mia vita o figure di riferimento più costanti come un familiare – che siano “buoni specchi in cui io sappia specchiarmi e in cui loro sappiano rimandarmi qualcosa di utile ad una maggiore consapevolezza”.

Prese di coscienza e consapevolezze che possono quindi essere sviluppate nel corso della propria vita in modalità molto diverse e attraverso molte vie. Una via che ha a che fare con la mia professione consiste nella scelta di fare un percorso psicoterapeutico oppure una più breve consulenza psicologica, o di fare un percorso di conoscenza e crescita personale.

 

NEL MIO VIAGGIO PERSONALE

 Il mio viaggio, quello personale come Andrea Mazzucchelli,  è connotato anche dall’esperienza professionale come psicoterapeuta che mi mette in contatto con il mondo più interno di tanti altri viaggiatori. Con i loro aspetti più umani e profondi, emozionali ed empatici. Con il grado personale di coscienza di se stessi e delle loro esperienze, con le loro risorse interne, con le loro visioni del mondo, le convinzioni e gli atteggiamenti mentali e comportamentali che caratterizza ciascuno di loro.

L’incontro e lo scambio con questi altri viaggiatori ogni volta ricorda anche a me le consapevolezze di cui ognuno di noi dovrebbe prendere  sempre più coscienza.

 

QUANTO INCIDE LA MIA MENTE INTESA COME IDEE DA CUI PARTO ?

Nel contatto con il mondo interno delle persone si può notare bene come emerge forte il ruolo delle idee – delle proprie idee – nelle diverse situazioni ed ancor di più nelle situazioni di crisi e di malessere: idee tante volte distorte, esagerate, alcune non in linea o corrispondenti con la realtà. Idee e presupposti, spesso basati su dei pregressi, in cui ci si è fissati e che condizionano la propria percezione e guidano il proprio fare.

Da dove nascono queste idee, questi presupposti?

L’interpretazione del mondo e delle cose comincia da bambini: è nella relazione con gli Altri, famigliari, educatori, amici, che si strutturano le proprie idee e percezioni, anche su di sé, sulla propria identità individuale. Continuando a fare esperienza scegliendo – di solito inconsapevolmente – certi atteggiamenti piuttosto che altri nell’affrontare le situazioni e i problemi della quotidianità. E’ così che nei primi dieci anni di vita si struttura il proprio carattere: gli automatismi che mi caratterizzano da tempi immemori e che do’ un po’ per scontati dicendomi “io sono così”, e che solitamente non mi soffermo a mettere in discussione.  Rischio così di usare costantemente le stesse idee e modalità per interpretare situazioni ed accadimenti, e mi predispongo ad agire secondo immutabili schemi mettendo in atto sempre gli stessi automatismi caratteriali e le stesse reazioni. Il che è fuorviante e controproducente.

Quello che può cambiare nel tempo è il grado di coscienza di tutto ciò e il grado di consapevolezza  nel non farsi così tanto auto-condizionare in quello che si fa oggi, nella realtà di oggi.

 

SPESSO LA MENTE ( CI ) MENTE

Si potrebbe dire che il cervello è saggio e funziona benissimo, e che tendenzialmente anche la maggior parte delle idee e dei presupposti da cui partiamo sono funzionali e in linea con la realtà, e più precisamente con la realtà attuale.

Ma è altrettanto vero che su alcuni aspetti ci mettiamo in testa idee che ci complicano la vita: vediamo le cose attraverso un filtro fatto di pre-concetti, di convinzioni aprioristiche che poco o nulla hanno a che vedere con la realtà attuale dei fatti. Ad una errata interpretazione aggiungiamo magari un fare dettato più da abitudini caratteriali che da azioni propedeutiche alla soluzione di un problema.

Spesso non ci rendiamo conto che idee ed atteggiamenti che abbiamo usato per tanti anni, ora non vanno più bene, non sono più adeguati nella realtà attuale: risultando disfunzionali, e in questo modo contribuiscono alla propria insoddisfazione ed ad altre emozioni spiacevoli.

Ed ecco allora il nostro stare male, e più ci intestardiamo in questa coazione a ripetere, più le cose dentro di noi, e fuori, peggiorano ed entriamo in crisi.

 

HO CHIARO I PRESUPPOSTI DA CUI PARTO E QUANTO SERIAMENTE LI STO PRENDENDO ?

 Quindi diventa fondamentale essere consapevole di quanto mi sto identificando con quelle idee, con quella parte di mente che mi mente.

Quanto mi sono irrigidito a guardare le cose da quei presupposti?

Quanto sono presente e cosciente dei presupposti mentali da cui parto, e che stanno influenzando la mia percezione, il mio pensare, il mio sentire, il mio atteggiamento, il mio comportamento? Il mio comportamento e quello degli altri, perché mi devo ricordare che il mio atteggiamento influenza quello delle persone con cui ho a che fare in un continuo “botta e risposta” relazionale che crea la realtà che vivo. La realtà nelle relazioni e nelle situazioni intorno a me è una co-costruzione a cui partecipo molto attivamente, non me ne devo dimenticare.

Ovvio che tutto ciò vale per ognuno di noi, anche per le persone con cui ho a che fare.  

 

TUTTO È SEMPRE IN CONTINUO CAMBIAMENTO, FA PARTE DELLA VITA.

Posso (ed è sano) saper cambiare. Ogni diverso periodo nel ciclo della propria vita, ogni “stagione”, ogni evento straordinario, richiedono un cambiamento. Anche le diverse situazioni e relazioni comportano, nel tempo e nel quotidiano, un saper cambiare atteggiamento, prima di tutto nel rapporto con il proprio caratterial-mente ed abitual-mente.

Irrigidirsi mentalmente non ci è certo di aiuto, anzi.  

 

SE DOVE SEI NON CI STAI BENE SPERIMENTATI DIVERSA-MENTE

Se “dove sono” non ci sto bene, se non sento serenità, soddisfazione, piacere, posso iniziare a cambiare qualcosa in me stesso, nei miei atteggiamenti, nei miei equilibri, ma questo cambierà ogni cosa: la mia percezione, il mio pensare e sentire, il mio comportamento e – poiché la realtà è una co-costruzione – tutto ciò avrà effetti poi anche su situazioni e persone con cui sono in relazione.

Questo cambiamento è quindi prima “interno”, nella mia realtà interna psico-emozionale-corporea, che porta ad uno “starci” meglio o comunque meno peggio. E in seconda battuta questo “starci diversamente” con buone probabilità contribuisce ad un cambiamento anche nella realtà esterna.  

Il “dove sono” riguarda quindi prima di tutto “l’atteggiamento interno che sto abitando”.

Il sentire insoddisfazione è infatti soprattutto non sentirsi contenti del proprio atteggiamento, della propria azione in quel contesto, di come si sta gestendo se stessi nel rapportarsi con una certa realtà in qualche ambito della propria vita. Realtà che si è contribuito e si contribuisce tuttora a co-costruire.

E’ importante fare il primo passo. A volte nel proprio viaggio ci si sente come “un po’ arrestati”, incagliati in qualche aspetto della propria vita ma spesso basta muovere i primi passi per rimettersi in cammino e lasciar di nuovo fluire la propria vita

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LA CONSAPEVOLEZZA E’ SUFFICIENTE PER CAMBIARE NEI PROPRI ATTEGGIAMENTI ?

Premettendo che è fondamentale il volerlo, il voler cambiare quel mio atteggiamento relativamente a quell’aspetto della mia realtà.

Con questa premessa, si può dire che per la maggior parte di atteggiamenti, è già sufficiente per cambiare  quell’atteggiamento il rendersi pienamente conto che è disfunzionale,  mi complica la vita e contribuisce alla mia insoddisfazione. Se quell’atteggiamento è molto ripetitivo ed abitudinario servirà uno sforzo per rimanere in coscienza e presenza per un po’ di tempo nel non metterlo in atto finchè si destrutturi quell’abitudine e se ne strutturi una diversa.  

Coscienza e consapevolezza sono fondamentali ma possono non essere sufficienti per cambiare quegli atteggiamenti più caratteriali, che in qualche modo sono legati alle relazioni di attaccamento vissute nei primi anni di età con i genitori, o legati a situazioni vissute traumaticamente.

In questo caso sono di aiuto tecniche specifiche, non basate sul dialogo, che lavorano ad un livello più profondo e focalizzate più sull’attenzione e la presenza alle sensazioni corporee ed emozionali, e sulla immaginazione. 

 

INZIA A CAMBIARE QUALCOSA IN TE STESSO E QUESTO CAMBIERA’ OGNI COSA

Si può dire che posso cambiare solo me stesso, ma questo cambia ogni cosa.

Non si sta certo parlando di cambiamenti radicali, anzi, si tratta di sfumature.

Ricordiamoci che variazioni anche minime, inclinazioni impercettibili del proprio atteggiamento interno portano su posizioni molto più equilibrate e funzionali, con benefici innegabili sul nostro “stare e starci meglio” .

L’esortazione è di non temere di sperimentarsi diversamente, dentro e fuori. In atteggiamenti diversi dal solito, notando e sentendo che succede e soprattutto che effetto fa dentro di sé.

Ciò contribuisce al prendere coscienza e accrescere la propria consapevolezza.

Nella maggior parte delle situazioni della vita “non possiamo dirigere il vento, però possiamo orientare le vele”. E per far questo “è importante conoscersi e sapersi orientare dato che nessun vento risulta favorevole a chi non sa dove vuole andare”.

 

La vita è un viaggio verso quel “Conosci te stesso” di cui parlava Socrate, e quel “Nulla di troppo” e “Diventa ciò che sei” che sembrano dire:

nel corso della tua vita … sperimentati … conosci e conosciti … trova i tuoi equilibri interni … e via via divieni ciò che sei